Come si posiziona l’Italia tra gli esportatori di vino?
Il vino italiano genera introiti da 14,5 miliardi di euro l’anno e solo l’export vale 7,1 miliardi (+12,4% la crescita nel 2021).
Il bilancio è globalmente positivo, ma secondo la pubblicazione di uno studio di settore dell’Osservatorio Italiano del Vino (UIV), esiste un importante divario tra i vini italiani e i principali competitor internazionali.
I vini maggiormente esportati apparterrebbero alla fascia più bassa, o entry level, e questo non renderebbe giustizia alla qualità del vino italiano nel mondo.
L’enogastronomia italiana gode di un’ottima reputazione in tutto il mondo e il made in Italy è generalmente motivo di vanto. Tuttavia, per quanto riguarda l’export, le aspettative degli esportatori di vino come www.italianwinelover.it, sono quelle di riuscire a far amare nel resto del mondo anche i vini di fascia media e alta.
Export: i numeri degli esportatori di vino
Sempre secondo l’UIV, i vini italiani con le percentuali di vendita più alte nell’ultimo biennio sono da ritrovare tra i vini value / popular, con una media di prezzo tra 3 e 6 euro.
Inoltre, il 75% dei vini del Bel Paese venduti all’estero non oltrepassa questa soglia di prezzo. Di questi, solo il 28% costa più di 3 euro a bottiglia. Mentre solo il 5% dei vini italiani sono venduti oltre i 9 euro.
Un posizionamento alquanto basso per il wine business italiano rispetto alla media internazionale degli acquisti. La classifica dei vini vede ai primi posti, per costo medio, i vini francesi, australiani e neozelandesi.
Nell’export vini italiani rimane la consolazione di vedere il vino made in Italy dominare la categoria entry level nel resto del mondo, dove l’Italia si afferma come il primo esportatore al mondo.
Export di vini italiani: i settori in crescita
Nell’export di vini italiani ci sono diversi dati positivi che riguardano alcuni settori di produzione in particolare.
I vini rossi nobili di provenienza toscana e piemontese possono vantare performance più elevate su alcuni mercati rispetto ad altri Paesi esportatori.
Ad esempio, per quanto riguarda le esportazioni di vino italiano in Cina, qui si preferiscono i vini toscani.
Il trend positivo si registra anche per il Prosecco. Nonostante la vendita di spumanti fosse precipitata ai minimi storici nel corso della pandemia, a livello internazionale negli ultimi 10 anni, il valore delle bollicine è addirittura quadruplicato. E ci sono ottimi segnali che questo andamento di crescita continui nei prossimi anni.
Come vendere vino all’estero online
Come vendere il vino all’estero e incrementare le performance delle esportazioni italiane?
Il marketing vino viene in aiuto, infatti è importante trovare modi alternativi per raccontare e vendere il vino italiano in altri paesi. Nel 2020 si è vista come la svolta digitale sia entrata di prepotenza anche nel vendere vino online, permettendo di abbattere alcune barriere di ingresso per chi intende esportare e importare.
D’altronde, l’online permette anche a piccole e grandi cantine produttrici di trovare opportunità per esportare vino a Dubai, Tokyo o Sidney. E viceversa, permette a importatori internazionali di conoscere realtà diverse da quelle più blasonate e conosciute.
Vendere vino online al giorno d’oggi significa:
- Entrare in nuovi mercati più velocemente.
- Abbattere i costi di penetrazione in nuovi mercati.
- Incontrare un maggior numero di persone in una volta sola.
- Svecchiare un sistema che si basava solo su fiere in presenza.
Considerato che il canale della ristorazione vale per il 30% dell’incasso stagionale, contro il 60% delle vendite all’estero, quest’ultimo riveste di conseguenza carattere prioritario per i produttori vinicoli italiani. Trovare vie alternative ai soliti canali ha quindi avuto un focus particolare negli ultimi anni. Grazie ai nuovi canali digitali, fare export di vini anche senza fiere diventa finalmente possibile.
L’invenzione delle fiere digitali, in particolar modo, permette l’incontro tra importatori internazionali e produttori, evitando tutti i costi di viaggi, allestimenti fieristici, logistica e interpretariato delle fiere tradizionali.
Visto che le opportunità di crescita non mancano in questo settore, trovare i giusti canali è fondamentale. Per questo farsi affiancare da Export Manager professionisti come quelli di Italian Wine Lover, che vende ed esporta all’ingrosso vini e spumanti italiani in tutto il mondo, può rivelarsi una mossa vincente per i produttori vinicoli italiani.